Can I be hero?

Eccoci qui, prima o poi questo momento arriva ed all’improvviso siamo frastornati da film e canzoni, per non parlare di libri e cartoni animati che non fanno altro che sbandierare la figura dell’eroe. L’eroe leale, l’eroe che si costruisce il suo destino, l’eroe coraggioso, l’eroe giusto… e ci viene spontaneo dire: “Ma..?!”

Insomma, ogni volta che pensiamo di avere la giusta visione della vita, vedere un eroe provoca nelle ragazze un pianto isterico e nei maschi una gelosia repressa!! La vita reale non funziona così, pensiamo con tristezza, è inutile vedere tanta virtù annegare nelle critiche delle persone, quindi è molto meglio prenderli in giro con stupide barzellette!


La canzone di David Bowie diceva “And I can be hero, just for one day.”, ma noi concediamoci il dubbio e soffermiamoci a pensare a questo “strano figuro” di cui sentiamo parlare tanto spesso: l’eroe.

Ho visto da poco l’anime di Record of Lodoss War ed una scena mi ha commosso molto. Se pensate all’elfo oscuro od alla fine… vi sbagliate, questo articolo mi è venuto in mente quando il generale, che aveva duellato con Parn, va a combattere da solo con il cavaliere nero per lasciarli fuggire. Non so perché mi ha commosso tanto, (è solo un personaggio secondario che dura solo una puntata, non c’è il tempo di affezionarsi!!), ma penso che più che altro mi abbia colpito la reazione di Parn, che per convincersi a non andare ad aiutarlo si è beccato un pugno nello stomaco… e la sua frase “Lui sì, che è un eroe.” ha fatto il resto. Perché in quel momento, il generale giaceva per terra, in mezzo alle fiamme. Da solo.

E’ stato più forte di me, ho immaginato come possa essere la tipica vita degli eroi... che al banchetto non partecipano alle danze, ma se ne vanno in terrazza, per paura di provare troppe emozioni che poi perderanno. Oppure l’eroe che piange nella pioggia, mentre cavalca lontano senza fermarsi.

Nella letteratura fantastica, il più delle volte, l’eroe è un solitario ed i compagni non possono accompagnarlo alla fine: l’ultima battaglia è sempre sua. E’ un eroe che rifugge i legami affettivi, che abbandona le feste prima che finiscano, che non appare mai triste, che viaggia in continuazione, che combatte sotto la pioggia. E’ leale ed il suo segreto, la sua forza… è la vita: con il sacrificio l’eroe salva le persone a cui tiene.

Non proprio un investimento per il futuro, no?

Poi c’è l’eroe dei film, una persona presa a caso che guarda la pistola per la prima volta e dopo averla toccata due volte, uccide tutti i nemici con un colpo solo. Qualcuno che rischia tutto, che vive il pericolo in cima all’onda. Uomo o donna che sia, non conosce panico. E’ incredibile come non abbia sudori freddi davanti ad una pistola puntata alla tempia. Sa correre e fare la scelta giusta ed ovviamente, il suo segreto sono i nervi saldi.

E viene da chiedersi cosa sia un eroe nella realtà, nella nostra vita. Cosa succede a chi si comporta così? Inconsciamente, ci chiediamo se non sia il caso di imitarli in maniera non nociva per la nostra vita e quella degli altri (niente bombe, niente sacrifici umani).

Per quello che posso dirvi, non tutti sono dei perfetti candidati al ruolo dell’eroe e prima fra tutte le cause, c’è quella dell’altruismo. Gli eroi molto spesso sono rinnegati e disprezzati dalle persone a cui vogliono far del bene… e come potrebbero resistere alle loro critiche, se agissero solo per renderle felici?

Perché se sei altruista, agisci per gli altri e se gli altri non se ne accorgono o provano addirittura fastidio, non ha più senso comportarsi bene, non trovate anche voi?

Credo piuttosto che un eroe debba essere forte emotivamente ed agire per se stesso, senza aspettarsi alcun ringraziamento: seguire solo i propri principi e compiacersi di questo.

Ma ignari di ciò, molti adolescenti tentano di fare l’eroe, inconsciamente. Cercano di essere perfetti, di fare le scelte giuste, sacrificandosi anche e rinunciando a tanto. Eppure gli altri non se ne accorgono mai nel loro piccolo e così, ci si rimane male e non ci si può fare niente, perché è proprio scegliendo di fare l’eroe, che si cerca l’approvazione degli altri… Insomma, quando c’è una cosa difficile da fare, scegli di farla e per farla rinunci a qualcosa… ma appena gli altri ti rivolgono una parola brusca per come ti comporti, tu ci rimani malissimo… perché in realtà vuoi approvazione, cerchi appoggio. Vuoi fare essere forte, ma per te solo, non ci riesci: i commenti degli altri ti distruggono

Per compensare ciò, tutti i videogames ci permettono di immedesimarci in queste persone senza macchia, di muovere i loro corpi e fingerci la loro mente. Ed allora, ecco che in questo vasto mondo di eroi, la saga di Final Fantasy ci viene incontro, offrendoci modelli reali, possibili, umani. Sono eroi un po’ presi a caso, ma con grandi qualità… un mix che non ci riesce così difficile da capire.

Non posso negarlo, ammiro molto Yuna di Final Fantasy X e premettendo che non ho giocato ai capitoli che precedono l’8, credo che sia l’esempio più riuscito di eroe. Adesso, molti saranno in disaccordo, dicendo che è una ragazza fragile che Tidus protegge fino all’ultimo, ma non è così: ciò che fa di lei un eroe, non è un viso grazioso. Yuna ha un carattere molto forte e questo si capisce sin da subito, infatti la sua lotta contro Sin non è la vendetta per la morte del padre, ma la volontà di concedere un po’ di anni tranquilli a Spira. E’ protetta da molti guardiani, è vero, però fa di tutto per non pesare sulle loro spalle e questo si nota quando decide di affrontare Saymur da sola. E’ pronta a morire con un sorriso sulle labbra, come dice lei stessa… ma questo ancora non la rende un vero eroe, possiamo ancora pensare che possa ambire soltanto alla gloria quasi fanatica che le persone le attribuiscono.

 Yuna diventa un eroe quando il mondo la abbandona e si rialza con la stessa fermezza di prima.

Non importa che le persone non gioiscano delle sue azioni, che non la ringrazino. Potrebbe vivere l’amore che prova per Tidus su una nave degli Albhed, che vivono quasi come rinnegati nel mare di Sin. Potrebbe essere felice, avere la sua vita e l’amore, però lei è un eroe, un vero eroe ed è pronta a morire lo stesso, per salvare (volente o no) la sua gente, persone che non conosce e che la disprezzano persino. Così rimpiange subito quel momento di debolezza e l’aver trovato allettante quel compromesso. Yuna quindi riesce a trovare dentro di se la forza necessaria per andare avanti, per non tradire i propri ideali.

E credo che fra tutti i personaggi di Final Fantasy, Yuna sia stata l’unica ad aver avuto veramente la possibilità di scappare dal suo ruolo senza rimpianti (e se si pensa che è cresciuta consapevole di dover morire giovane, questo risulta ancora più straordinario… visto ciò che si scopre, ma ulteriori dettagli sarebbero spolier).

Anche Tidus, non è il massimo esempio di eroe: è la sua stessa natura che glielo impedisce, il fatto di trovarsi in una strada a senso unico… e non possiamo attribuire molti meriti al suo silenzio, perché forse le sue parole non avrebbero cambiato la fine della storia. In questa classifica di eroi purtroppo dobbiamo essere giudici imparziali e non stiamo cercando persone come lui, che effettivamente non fanno nulla di tangibile per gli altri, se non sostenerli e combattere con loro. In realtà gente, per i canoni di una storia di FF, Tidus è uno del team!!! Pensateci… non c’è una sola occasione in cui salvi la vita a Yuna, anche se è molto lusinghiero il modo in cui ci prova ogni volta.

In FF8, uno Squall indipendente diventa sempre più responsabile della vita degli altri, ma se si fa attenzione agli eventi, si nota che tutto ha inizio per uno slancio emotivo del povero ragazzo, che nella sua prima vera missione a Deling dice al presidente di essere il capo. In seguito sarà tutto un succedersi di problemi e responsabilità, che prima gli verranno affidati da Quistis, poi da Cid ed alla fine, Squall prenderà consapevolezza di questo suo ruolo e lo interpreterà in maniera eccellente.

Proprio perché Squall in cuor suo cerca l’affetto altrui, non tenterà mai di sfuggire alle sue responsabilità (sebbene ci faccia molti pensierini sopra ^^), ma cercherà di rendere più sicuri anche gli altri con il suo modo di fare.

Su Rinoa non mi sbilancerei troppo: è una ragazza altruista e lo si può capire da come parla di Seifer e di tutte le persone in pericolo. Quando decide di affrontare Edea da sola, lo fa con intenzioni ben diverse da quelle di Yuna e cioè con l’unico scopo di dimostrare qualcosa. Così è il capo dei Gufi del Bosco, quando suo padre è in politica. Così, tenta di essere brava quanto i Seed…

Infatti quando gli eventi gireranno a suo sfavore, senza l’appoggio delle altre persone e di Squall, rinuncerà a lottare e fuggirà la sua nuova natura. E’ un triste esempio di eroe altruista che non ha molto successo nemmeno nella vita reale.

 

In FF9, ogni personaggio accattiva la nostra attenzione, ma ed è proprio qui che troviamo un altro massimo eroe. Indovinate chi è? No, non è così facile!

Garnet è l’esatto opposto di Rinoa: non è impulsiva e persino la sua fuga risulterà già programmata, con una meta ben precisa. Ma sebbene ammiri moltissimo questo personaggio, credo che abbia una concezione troppo astratta di popolo e cittadini, per affermare che agisca esclusivamente per il loro bene. Come dire… nel suo viaggio, non pensa alle persone, se non come un dovere di regina e non riesce a vedere la questione al di fuori delle varie famiglie reali coinvolte.

La nostra piccola principessa non sfugge mai al suo dovere, ma è anche vero che nemmeno lo compie con trasporto. Se potesse, in realtà getterebbe via la corona…Gidan, uhm. Sì, anche Gidan potrebbe essere un ottimo esempio di eroe!! Se è vero che è altruista e tenta di aiutare chiunque incontri, accattivandosi le simpatie di tutti, ha anche una buona dose d’ironia e strafottenza, che gli permettono di non basarsi solo sul giudizio altrui e di farcela da solo. Eppure questo da solo, ancora non basta… perché se Gidan non seguisse Garnet, sarebbe comunque un ricercato ed allora tanto vale inseguire la ragazza che gli ha rubato il cuore, no? E questo è un secondo fine molto personale e valido…

Eppure alla fine Gidan diventerà un eroe: proprio quando tutto è concluso e potrebbe ottenere ciò che desidera più di qualsiasi cosa al mondo, sceglie di fare la cosa giusta.

Non mi permetto di soffermarmi molto su questo argomento, poiché riguarda proprio la fine del gioco (e potrei morire per una parola di troppo ^^’) e potrebbero essere i suoi principi, o la sua natura di altruista, ma poiché penso che sia un altruismo incondizionato, dato che è un ladro XD, gli concedo il titolo ed il suo gesto in un certo qual senso (e lo capirete giocandoci) può essere paragonato al donare la salvezza a migliaia di persone sconosciute ed irriconoscenti. Insomma, come dice lui stesso: “Non servono ragioni per aiutare la gente.”

Anche Vivi, Stainer e Freja hanno le loro piccole conquiste e lotte da fare, ma Vivi non ha nulla da proteggere, Steiner aspetta sempre gli altri per i cambiamenti e Freja, beh… lei abbandona anche la sua città per inseguire le sue memorie d’amore. In loro le qualità degli eroi sono distribuite e per questo non possono assumere a pieno titolo questo ruolo. Poveri gli amici di Freja, che sono stati abbandonati!! Poveri coloro che aspettano che Steiner cambi il mondo!! Poveri quelli che sperano il sacrificio di Vivi, così attaccato alla vita!!

E così, si può dire che gli eroi senza macchia di Final Fantasy (precisando dal capitolo 8° al 10°) siano Yuna e Gidan e chissà se non risultano più comprensibili ai giovani di un vecchio soldato che giace fra le fiamme o di un cavaliere che corre sotto la tempesta, mentre il castello festeggia.

Ma non preoccupavi, perché come dimostrano i vari esempi, esistono anche i mezzi eroi e perché anche noi dovremmo criticare la loro natura umana e fragile?

Perché non possiamo ammirare Quistis, che rinuncia al tanto agognato posto di lavoro per ritrovare ciò che era e che si preoccupa per Rinoa? Irvine, che sbaglia il colpo cruciale? Edea, che non ha dimenticato il suo passato, eppure lo ha ignorato? Amarant, che non crede in niente e non cambia idea, ma capisce ed accetta gli altri? Lulu che non evita Tidus come un qualcosa di falso e finto? Auron, che per sé non chiede più niente? Rikku che non odia chi la odia?

Anche loro sono esempi di persone che cercano qualcosa e lo inseguono, che non si lasciano spaventare dalle seconde occasioni e le affrontano… e non saranno leali, né coraggiosi o pronti a morire per gli altri, ma in loro c’è qualcosa e li avvicina molto di più ai ragazzi, di quanto una storia difficile non faccia per gli eroi. Nel loro piccolo, queste figure abozzate, ci insegnano a non superare i nostri limiti, ma tentare di migliorare quel che siamo.

Se volete che faccia qualche altro esempio su un personaggio in particolare, non avete che da chiedere!!
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